Secondo il nostro ordinamento l'erede indegno è colui che ha compiuto determinati atti costituenti reato o comunque moralmente o socialmente riprovevoli contro il testatore o la sua libertà testamentaria.
Ad esempio, la legge considera indegno il figlio che ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere un genitore, ovvero che ha indotto il genitore, con dolo o violenza, a modificare il testamento in suo favore.
Le norme sull'indegnità, però, non operano automaticamente.
Ciò significa che, affinché un soggetto sia dichiarato indegno, si dovrà attivare una causa in Tribunale. In particolare, spetterà ad un altro erede o comunque ad un soggetto che abbia un interesse di natura patrimoniale, promuovere la domanda di accertamento innanzi al Giudice.
E' bene ricordare che la domanda di indegnità si prescrive nel termine di 10 anni decorrenti dalla morte del de cuius.
Se il Giudice riconosce l'indegnità dell'erede, quest'ultimo verrà escluso dalla successione, mentre, nei casi in cui avesse già accettato l'eredità e ne fosse già entrato in possesso, sarà costretto a restituirla con tutti i frutti maturati dall'apertura della successione.
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