Lo sviluppo degli strumenti digitali ha determinato l'insorgere di diverse questioni giuridiche rispetto alla gestione e alla trasmissione per successione dei cosiddetti "beni digitali".
I beni digitali sono prodotti suscettibili di valutazione economica che si trovano su supporti telematici. Ad esempio: documenti informatici, immagini e video, blog, ebooks, software, app.
Tali supporti telematici sono quasi sempre protetti da password.
Ma cosa succede a questa tipologia di beni qualora il titolare venga a mancare?
Secondo la legge italiana essi fanno parte dell'eredità del de cuius e pertanto la loro proprietà passerà agli eredi legittimi in forza delle norme sulle successioni.
Tuttavia, dei problemi si pongono in relazione alla trasmissione delle credenziali di accesso ai supporti telematici, ovvero delle password.
In attesa che il legislatore colmi questo vuoto normativo, si ricorre nella pratica all'utilizzo dei tradizionali istituti previsti dalla legge.
Si parla, a tal proposito, di "legato di password" per indicare la volontà del de cuius di lasciare le proprie credenziali ad una determinata persona.
Appare in ogni caso sconsigliabile trasferire le password tramite disposizione testamentaria, questo perchè in tal modo chiunque potrebbe venirne in possesso al momento dell'apertura della successione.
Pertanto, esistono, ad oggi, diverse soluzioni. Una, ad esempio, è quella di depositare le credenziali di accesso presso un esecutore testamentario che provvederà, poi, a consegnarle al beneficiario; un'altra opzione è quella di impostare un sistema di sicurezza virtuale che trasferisca automaticamente tali dati ad un soggetto designato.
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