Con il c.d. Decreto liquidità è stata posticipata la data di entrata in vigore del Codice della Crisi di impresa, in origine prevista per lo scorso 15 agosto 2020 ed ora rinviata a settembre 2021.
Le motivazioni del rinvio, compiutamente esposte nella Relazione Illustrativa del decreto liquidità, sono strettamente connesse alle distorsioni del quadro economico causate dall'emergenza sanitaria Covid 19.
Di seguito una breve analisi delle principali ragioni che hanno determinato il differimento poste in relazione con le finalità perseguite dal Codice.
La novità più rilevante del Codice è rappresentata dalla introduzione del sistema delle c.d. misure di allerta, volte a provocare l'emersione anticipata della crisi delle imprese. A tal proposito il legislatore ha opportunamente ritenuto che, in una situazione in cui l'intero tessuto economico mondiale risulta colpito da una gravissima forma di crisi, il sistema dell'allerta potrebbe produrre risultati distorti, anche a danno di imprese sane che vivono una fase di crisi temporanea a causa della pandemia.
Altro motivo concerne l'obiettivo perseguito dal Codice di garantire nella forma più ampia possibile il salvataggio delle imprese e della loro continuità: in questa fase la sua applicazione rischierebbe di frustrare in maniera irrimediabile l'obiettivo medesimo.
E ancora, come evindenziato dalla relazione illustrativa, in una situazione di sofferenza economica generalizzata, appare preferibile mantenere in campo strutture e procedimenti già in essere piuttosto che introdurre modifiche che risulterebbero più difficili da assimilare.
Infine, la Relazione sottolinea come il differimento consentirà di allineare il Codice della crisi d'impresa alla emananda normativa di attuazione della Direttiva UE 1023/2019 in materia di ristrutturazione preventiva delle imprese.
Per consultare il testo integrale della Relazione illustrativa al decreto liquidità scarica l'allegato al seguente articolo.
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